Archive for the ‘2 «Reflexiones» in Italiano’ Category
Guarda da lontano
[tweetmeme source=”mcimino” only_single=false] Uno dei principali rischi che troviamo nel definire la nostra strategia di comunicazione online è quella di guardare le cose troppo da vicino.
La visione da vicino, a volte comporta i rischi tipici di “affaticamento della vista” (siamo talmente abituati a gestire le cose in un certo modo che dimentichiamo che l’ottenere risultati diversi comporta la maggior parte delle volte fare le cose in modo diverso) e soprattutto il rischio di perdere la visione d’insieme e quindi perdere la coerenza delle azioni rispetto agli obiettivi che ci siamo prefissati.
In queste situazioni, purtroppo, non si possono usare gli “occhiali da lettura ” per correggere la nostra visione 🙂 , ma la soluzione sarà necessariamente allontanarci dal quotidiano per recuperare la nostra immagine d’insieme.
E ‘chiaro che il primo passo è la definizione della nostra strategia di comunicazione, in altre parole il «chi siamo» in termini di società / brand / prodotto, quali sono i nostri valori, a chi ci rivolgiamo, che cosa vogliamo essere per i nostri consumatori, quale sarà la nostra identità, ecc
Un esercizio di «branding» o d’identità del nostro prodotto / azienda deve essere il punto di partenza per progettare la nostra strategia.
Nella maggior parte dei casi, in un modo più o meno formale, abbiamo già realizzato questo esercizio e siamo già arrivati a determinate conclusioni. Altre volte si parla di cose che abbiamo sempre saputo, ma non è mai stato dedicato il tempo e la metodologia adeguata per formalizzare all’interno della nostra organizzazione questi punti.
In tutti i casi, il compito di definire la nostra identità è un buon punto di partenza per la nostra strategia di comunicazione, che aiuterà a garantire la dose necessaria di coerenza in tutte le nostre azioni.
Per quanto riguarda la tattica associata con la nostra strategia (e quindi comprendere l’insieme delle azioni da intraprendere per supportare la nostra strategia), la visione globale ci permette di definire con maggiore chiarezza l’insieme delle azioni a realizzare e come ripartire i nostri sforzi e le nostre risorse tra tutte le loro.
Per approfondire meglio prendo spunto da quello che ho imparato pochi giorni fa, assistemdo ad una interessantissima conferenza di Fernando de la Rosa (@ titonet per gli amici di twitter) nell’ambito di “Iniciador Barcelona”.
Fernando (l’unico uomo sul pianeta in grado di spiegare qualsiasi teoria con un triangolo, un cerchio e una Long Tail :-)) ha spiegato la sua teoria del modello dei punti di contatto. (Vi consiglio di leggere il suo post a riguardo), che definisce che qualsiasi modello di comunicazione si può schematizzare in 3 diversi punti di contatto tra noi ed i nostri consumatori.
1) Paid, rappresenta l’insieme di azioni che paghiamo per impattare sui consumatori (campagne di Google, banner, etc).
2) Owned, rappresenta l’insieme di attività e risorse di nostra proprietà, per comunicare con i nostri consumatori, la nostra pagina web per esempio.
3) Earned, rappresenta l’insieme di opinioni su nostro marchio che abbiamo ottenuto da un’esperienza del cliente. (commento positivo, i like su facebook, ecc)
Questa maniera di riassumere lo «stato dell’arte» della nostra comunicazione con il mercato è uno strumento molto potente per sapere dove ci troviamo, qual è il modello di comunicazione che abbiamo adottato e ci permette di definire dove concentrare i nostri sforzi, le nostre risorse , garantendo una visione d’insieme ed una “distanza” sufficiente per poter definire una strategia a medio termine.
In una seconda fase, una volta che il modello generale è convalidato, abbiamo la possibilità di concentrarci sul dettaglio di ognuna delle azioni previste, con la tranquillità di lavorare in modo coerente e ordinato.
È la storia di sempre; la differenza tra urgente ed importante; Cosa ne pensate?
C’era una volta l’Aptrix
Fedele alla sua politica di acquisizione di prodotti,IBM comprò nel mese di luglio del 2003 la azienda australiana Presence Online, creatrice di una soluzione di gestione contenuti web costruita sulla piattaforma Lotus Domino: Aptrix
Questa azione da parte dell’IBM era necessaria per riempire le mancanze della piattaforma «regina», IBM WebSphere Portal Server, che fino alla data disponeva di molte funzioni di collaborazione (Lotus) e di gestione documentale generiche (DB2 Content Manager), pero che dal punto di vista della gestione dei contenuti web usava un modulo molto rigido e complesso: WebSphere Content Pubblisher.
L’ acquisto di Aptrix e lo sviluppo di una prime versione Java del prodotto, riposizionava il prodotto dell’IBM come una delle soluzioni più complete per lo sviluppo di portali web orizzontali (multipurpose). Una soluzione middleware robusta e scalabile, moduli di collaborazione integrati, gestione documentale e, grazie all’adozione del nuovo «aptrix», con un modulo di gestione de contenuti web molto potente e semplice da usare.
Attualmente la versione 6.1 di IBM Workplace Web Content Management è un prodotto robusto e completo con la capacità di far fronte ai migliori player del mercado del web content management.
Gli aspetti principali, riassumendo:
Filosofia molto semplice: tutto il funzionamento si basa sul concetto della separazione del layer di visualizzazione dal layer dei contenuti a visualizzare.
Questo concetto è la base per percepire il grande potenziale del prodotto: se separiamo nettamente i dati dal formato della presentazione, sarà facile immaginare che siamo perfettamente in grado di riutilizzare l’informazione (i contenuti) in diversi formati, utilizzando canali diversi, come ad esempio aree diverse della nostra web o in formato PDF per la stampa o in formato ridotto per un accesso via PDA o iPhone.
L’informazione sarà la stessa pero la sua presentazione sarà perfettamente adattabile alle necessità ed al contesto.
Questa separazione sarà utile anche per adattare il contenuto al «look and feel» del «continente», ovviando ai problemi di incoerenza dei contenuti rispetto all’immagine generale del site.
Altre caratteristiche:
- Componenti riutilizzabili
- Layer di visualizzazione totalmente programmabile in HTML, Javascript, FLASH
- Edit in line dei contenuti
- Personalizzazione dei template di edizione dei contenuti
- Supporto multilingua
- Categorizzazione, etichette
- Link simbolici agli oggetti riutilizzabili
- Capacità di integrazione di portlet es applicazioni esterne
Completano le funzioni tutti gli strumenti necessari per gestire il ciclo di vita dei contenuti web (sicurezza, workflow di pubblicazione, pubblicazione e scadenza automatica dei contenuti) ed i moduli capaci di sincronizzare (syndication) diversi server per gestire installazioni complesse o dipartimentali.
Clustering, supporto di diversi tipi di database (DB2, Oracle, SQL Server) e capacità di integrazione dei prodotti di gestione documentale di IBM (Filenet, Content Manager).
In conclusione, un prodotto completo, per nulla complesso e con una relazione prezzo / prestazioni veramente equilibrata
Se volete vedere qualche esempio di websites realizzati con Aptrix, scusate.. WCM!
Grazie Nick!
Ieri sera, guardando un programma televisivo ho avuto la fortuna di scoprire Nick Vujicic e di conoscere la sua storia.
Una storia di forza estrema, perseveranza, capacità di adattazione all’ambiente ed alle circostanze, per assurde e terribili esse siano.
Una storia che non ha bisogno di parole.
Grazie Nick!
Impariamo partecipando
Oggi vi segnalo un’interessante iniziativa nata in Spagna negli ultimi mesi: The Monday Reading Club.
Da una idea originale di Tristán Elosegui, responsabile di marketing on-line di Canal+ , un gruppo di persone legate al mondo del marketing ed assidui utenti di Twitter si ritrovano il primo lunedì di ogni mese per parlare di un libro, con l’obiettivo no tanto di giudicarne i contenuti quanto di condividere i concetti con il pubblico e con gli esperti dell’argomento che vengono di volta in volta invitati.
L’idea si materializzò inizialmente a Madrid (città che prossimamente celebrerà la quinta edizione), ed in poco tempo si è estesa al altre città della geografia Spagnola come Barcellona, Valencia, Siviglia, Bilbao e Saragozza.
Il gruppo di Barcellona, con il quale sto collaborando, sta preparando il prossimo incontro previsto per il 2 di novembre, nel quale si parlerà dell’ «Economia Long Tail» di Chris Anderson, il libro nato dall’omonimo articolo pubblicato nel 2004 su Wired Magazine dall’autore che analizza alcuni modelli economici e commerciali, come ad esempio Amazon.com o Netflix.
Altre edizioni del Monday Reading Club hanno visto come protagonisti «The Cluetrain Manifesto«, la pietra miliare del movimento web 2.0 e «Iníciate nel marketing 2.0» degli amici Enrique Burgos e Marc Cortés, una guida indispensabile per entrare poco a poco nel mondo del marketing 2.0.
http://themondayreadingclub.com/
Ricomincio da tre
«Ricomincio da tre»
Molte sono le ragioni per le quali mi decido a scrivere anche in Italiano: un recente dibattito in una riunione a scuola dei miei figli, alcuni amici e amiche delle scuole medie ritrovati grazie all’aiuto di Facebook, alcuni post interessanti trovati negli ultimi giorni.
Pero nel fondo la ragione principale sta nel fatto che sono arrivato alla metà! A punto di compiere 45 anni mi rendo conto che ormai la metà della mia vita l’ho trascorsa a Barcellona.
Fino a quest’anno il mio subcosciente «italiano» sapeva di avere ancora un po di vantaggio rispetto alle mie «lingue adottive» (Catalano e Castigliano). Il vantaggio che marca il tempo: Nato in Italia e vissuto la maggior parte della mia vita in Italia! Pero a partire da questo momento non sarà più così!
Dovrà rassegnarsi a convivere con una realtà diversa: 2 lingue che ormai hanno la stessa forza e presenza, tradizioni acquisite che dissolvono poco a poco i ricordi dell’infanzia e la consapevolezza che «ormai» non c’è più nulla da fare. Termineremo (il mio subcosciente ed io) i nostri giorni (speriamo che siano mooooolti) qui, in terra straniera!
Per questa ragione, principalmente, e con l’obbiettivo di alleviare la tensione, ho deciso di dedicare di tanto in tanto (pero con una certa costanza) un po di tempo per scrivere nel mio blog anche in Italiano. Così lui, il subcosciente, potrà star tranquillo. Sempre sussisterà un angolo nel quale ritrovare le mie origini.
Ricominciare da zero sarebbe stato come ammettere un certo «oblio» della lingua Italiana, sarebbe stato come dar la ragione a lui, il subcosciente, ed ammettere la sconfitta!
Per questo ho deciso di ricominciare da 3!