Archive for octubre 2009
C’era una volta l’Aptrix
Fedele alla sua politica di acquisizione di prodotti,IBM comprò nel mese di luglio del 2003 la azienda australiana Presence Online, creatrice di una soluzione di gestione contenuti web costruita sulla piattaforma Lotus Domino: Aptrix
Questa azione da parte dell’IBM era necessaria per riempire le mancanze della piattaforma «regina», IBM WebSphere Portal Server, che fino alla data disponeva di molte funzioni di collaborazione (Lotus) e di gestione documentale generiche (DB2 Content Manager), pero che dal punto di vista della gestione dei contenuti web usava un modulo molto rigido e complesso: WebSphere Content Pubblisher.
L’ acquisto di Aptrix e lo sviluppo di una prime versione Java del prodotto, riposizionava il prodotto dell’IBM come una delle soluzioni più complete per lo sviluppo di portali web orizzontali (multipurpose). Una soluzione middleware robusta e scalabile, moduli di collaborazione integrati, gestione documentale e, grazie all’adozione del nuovo «aptrix», con un modulo di gestione de contenuti web molto potente e semplice da usare.
Attualmente la versione 6.1 di IBM Workplace Web Content Management è un prodotto robusto e completo con la capacità di far fronte ai migliori player del mercado del web content management.
Gli aspetti principali, riassumendo:
Filosofia molto semplice: tutto il funzionamento si basa sul concetto della separazione del layer di visualizzazione dal layer dei contenuti a visualizzare.
Questo concetto è la base per percepire il grande potenziale del prodotto: se separiamo nettamente i dati dal formato della presentazione, sarà facile immaginare che siamo perfettamente in grado di riutilizzare l’informazione (i contenuti) in diversi formati, utilizzando canali diversi, come ad esempio aree diverse della nostra web o in formato PDF per la stampa o in formato ridotto per un accesso via PDA o iPhone.
L’informazione sarà la stessa pero la sua presentazione sarà perfettamente adattabile alle necessità ed al contesto.
Questa separazione sarà utile anche per adattare il contenuto al «look and feel» del «continente», ovviando ai problemi di incoerenza dei contenuti rispetto all’immagine generale del site.
Altre caratteristiche:
- Componenti riutilizzabili
- Layer di visualizzazione totalmente programmabile in HTML, Javascript, FLASH
- Edit in line dei contenuti
- Personalizzazione dei template di edizione dei contenuti
- Supporto multilingua
- Categorizzazione, etichette
- Link simbolici agli oggetti riutilizzabili
- Capacità di integrazione di portlet es applicazioni esterne
Completano le funzioni tutti gli strumenti necessari per gestire il ciclo di vita dei contenuti web (sicurezza, workflow di pubblicazione, pubblicazione e scadenza automatica dei contenuti) ed i moduli capaci di sincronizzare (syndication) diversi server per gestire installazioni complesse o dipartimentali.
Clustering, supporto di diversi tipi di database (DB2, Oracle, SQL Server) e capacità di integrazione dei prodotti di gestione documentale di IBM (Filenet, Content Manager).
In conclusione, un prodotto completo, per nulla complesso e con una relazione prezzo / prestazioni veramente equilibrata
Se volete vedere qualche esempio di websites realizzati con Aptrix, scusate.. WCM!
Grazie Nick!
Ieri sera, guardando un programma televisivo ho avuto la fortuna di scoprire Nick Vujicic e di conoscere la sua storia.
Una storia di forza estrema, perseveranza, capacità di adattazione all’ambiente ed alle circostanze, per assurde e terribili esse siano.
Una storia che non ha bisogno di parole.
Grazie Nick!
Impariamo partecipando
Oggi vi segnalo un’interessante iniziativa nata in Spagna negli ultimi mesi: The Monday Reading Club.
Da una idea originale di Tristán Elosegui, responsabile di marketing on-line di Canal+ , un gruppo di persone legate al mondo del marketing ed assidui utenti di Twitter si ritrovano il primo lunedì di ogni mese per parlare di un libro, con l’obiettivo no tanto di giudicarne i contenuti quanto di condividere i concetti con il pubblico e con gli esperti dell’argomento che vengono di volta in volta invitati.
L’idea si materializzò inizialmente a Madrid (città che prossimamente celebrerà la quinta edizione), ed in poco tempo si è estesa al altre città della geografia Spagnola come Barcellona, Valencia, Siviglia, Bilbao e Saragozza.
Il gruppo di Barcellona, con il quale sto collaborando, sta preparando il prossimo incontro previsto per il 2 di novembre, nel quale si parlerà dell’ «Economia Long Tail» di Chris Anderson, il libro nato dall’omonimo articolo pubblicato nel 2004 su Wired Magazine dall’autore che analizza alcuni modelli economici e commerciali, come ad esempio Amazon.com o Netflix.
Altre edizioni del Monday Reading Club hanno visto come protagonisti «The Cluetrain Manifesto«, la pietra miliare del movimento web 2.0 e «Iníciate nel marketing 2.0» degli amici Enrique Burgos e Marc Cortés, una guida indispensabile per entrare poco a poco nel mondo del marketing 2.0.
http://themondayreadingclub.com/
Ricomincio da tre
«Ricomincio da tre»
Molte sono le ragioni per le quali mi decido a scrivere anche in Italiano: un recente dibattito in una riunione a scuola dei miei figli, alcuni amici e amiche delle scuole medie ritrovati grazie all’aiuto di Facebook, alcuni post interessanti trovati negli ultimi giorni.
Pero nel fondo la ragione principale sta nel fatto che sono arrivato alla metà! A punto di compiere 45 anni mi rendo conto che ormai la metà della mia vita l’ho trascorsa a Barcellona.
Fino a quest’anno il mio subcosciente «italiano» sapeva di avere ancora un po di vantaggio rispetto alle mie «lingue adottive» (Catalano e Castigliano). Il vantaggio che marca il tempo: Nato in Italia e vissuto la maggior parte della mia vita in Italia! Pero a partire da questo momento non sarà più così!
Dovrà rassegnarsi a convivere con una realtà diversa: 2 lingue che ormai hanno la stessa forza e presenza, tradizioni acquisite che dissolvono poco a poco i ricordi dell’infanzia e la consapevolezza che «ormai» non c’è più nulla da fare. Termineremo (il mio subcosciente ed io) i nostri giorni (speriamo che siano mooooolti) qui, in terra straniera!
Per questa ragione, principalmente, e con l’obbiettivo di alleviare la tensione, ho deciso di dedicare di tanto in tanto (pero con una certa costanza) un po di tempo per scrivere nel mio blog anche in Italiano. Così lui, il subcosciente, potrà star tranquillo. Sempre sussisterà un angolo nel quale ritrovare le mie origini.
Ricominciare da zero sarebbe stato come ammettere un certo «oblio» della lingua Italiana, sarebbe stato come dar la ragione a lui, il subcosciente, ed ammettere la sconfitta!
Per questo ho deciso di ricominciare da 3!
Máximo 1.400 caracteres: Ana María Llopis
Resumir el BIO de Ana María Llopis es como pretender resumir la wikipedia en un mensaje de galletita de la suerte: misión imposible!
Mi experiencia es de haber conocido a Ana Maria de forma virtual a través de Twitter (la podéis encontrar bajo el nick de @anamariallopis), y desde el primer momento (los primeros tweets) apareció su verdadero carácter: una mujer emprendedora, innovadora vocacional, capaz de transmitir en cada gesto, palabra o dibujo su tremenda pasión por conocer, compartir, conversar.
Mi definición en menos de 140 char? Ana María es transparente, honesta, veraz y contagiosa. Pasión en estado puro!
Doctora en Ingeniería de Materiales por la Universidad de Berkeley, California, actualmente es CEO de ideas4all.com, una comunidad de su creación dedicada a recoger, potenciar y conectar a personas que crean y/o buscan nuevas ideas.
Ideas4all.com es el sitio donde todo el que tenga ideas las puede compartir, y la gente que necesita soluciones puede encontrarlas. Básicamente se trata de conectar “ideadores” y buscadores de ideas para generar un “Global Brain”.
Os aconsejo encarecidamente de echar un vistazo a su blog y de leer el extenso artículo que le dedica Juan Carlos Cubeiro.
@mcimino cual es la importancia de las redes sociales? A nivel personal y profesional, crees que ha nacido un “universo paralelo”?
@anamariallopis Para mí las redes sociales son muy importantes, las nuevas tecnologías y el abaratamiento de su acceso han contribuido a la democratización de la conversación personal, del compartir de las vidas y de las relaciones sociales. Las redes sociales han disminuido la distancia que nos separa en varios órdenes de magnitud o si nos ponemos muy matemáticos reducir la separación de los seis grados/pasos a una separación de uno o dos clicks y han virtualizado la geografía, no hay distancias geográficas los kilómetros tampoco tienen el mismo sentido. Estoy a los mismos clicks de amigos de la India que de Venezuela.
@mcimino me da la sensación que en mundo virtual tenemos la tendencia a ser más nosotros mismos, más auténticos, más democráticos. Que opinas?
@anamariallopis Si estoy de acuerdo, la gente es más transparente y más auténtica es como si el estar detrás de una pantalla donde no veo tu cara ni tus expresiones, sino que me las imagino hiciera que me resultara más fácil quitarme las mascaras de defensa. Esto lo explica como una nueva tendencia expertos como Michael Wesch recomiendo ver su slideshare o videos corto The Machine is changing us . Culture and the politics of Authenticity y largo Anthropological Introduction to You Tube son magníficos.
@mcimino que relación hay entre innovación y web 2.0?
@anamariallopis Mucha, porque la web2.0 es consecuencia de varios procesos de innovación y su abaratamiento. Y como consecuencia a su vez la web2.0 permite que surjan y se hagan realidad más proyectos con mas ideas y menos recursos. El proceso colaborativo de masas que se ha abierto es imparable desde el open source ha replicado este modelo en mas ámbitos y está cambiando los mercados y las estructuras en las que se fundamentaban porque ya no son válidas. Ejemplos de esto es el mundo de la música y sus cotos cerrados de decisión y de marketing de los big hits en manos de una élite hoy abierta al mundo con myspace sellaband y otras iniciativas lastfm, pandora, uplaya, spotify…
Otro ejemplo es el mundo de los blogs y de la prensa donde ya la noticia no está en los diarios, esta rabiosamente de actualidad en otros espacios. La gentes con sus cámaras de móviles , sus blogs sus microblogs como twitter comparten la realidad casi en tiempo real y a las redacciones en sus edificios de cristal no les da tiempo de estar a la ultima si no añaden valor al contenido la noticia por la noticia ya no se vende y menos cuando esta caducada.
@mcimino y que hay del crowdsourcing, crees que las empresas llegarán a “postear” sus necesidades confiando en que la red les proporcione una solución?
@anamariallopis Si lo creo, el momento ha llegado, de hecho ya está ocurriendo con muchas iniciativas internas como la de P&G, la de Dell Starbucks Krafts, externas por agrupación y mas profesionalizada como innocentive y esperemos que propongan problemas a una audiencia más masiva como en ideas4all.
@mcimino estás comprometida con la mujer emprendedora, crees que las mujeres todavía necesitan demostrar algo? O mejor dicho, que los hombres necesitan todavía que las mujeres les demuestren algo?
@anamariallopis Yo pienso que la mujer no necesita demostrar nada ni que el hombre de hoy necesita que le demuestren más las mujeres que los hombres, lo que creo es que la sociedad y todos los hombres establezcan una complicidad responsable con las mujeres para que podamos todos hombres y mujeres conciliar la vida personal y familiar con el trabajo y orquestar la imparcialidad de género en los procesos de contratación, salarios y ascensos, para lograr la igualdad, esto es lo que hay que redefinir una nuevas reglas del juego laboral.
@mcimino como nace la idea de ideas4all.com?
@anamariallopis De una preocupación personal de que a lo largo de tu vida tienes muchas ideas que se quedan en el tintero, que si no hay donde ponerlas y compartirlas se desperdiciaran y esto es triste hay mucha gente llena de ideas por allí , se necesitaba un repositorio de ideas , la gente quiere compartirlas solo una pequeña parte de la población quiere «monetizarlas» pero compartiéndolas habrá más chance de hacerlas realidad. Esto se confirmó con investigación de mercado: el 85% de la gente dice que se desperdician las ideas a lo largo de la vida y de estos mas de un 75% dicen que si querrían compartirlas en un site de ideas en la web.
@mcimino que clase de ideas se pueden llegar a compartir? Tecnología, nuevos productos, modelos de negocio. Tienes algún ejemplo curioso?
@anamariallopis Todas se pueden compartir. Tenemos ideas favoritas a mi me gusta en particular la de Telepizza y llevar libros a Latinoamérica, la de regalar comprándole tiempo de tus amigos a las empresas, la de poner una luz que detecte cuando el oxigeno de la bombona se acaba para un buzo, la de que los hoteles reciclen agua. Me ha sorprendido la cantidad de ideas acerca de reciclar la energía que desprendemos en los gimnasios, en esta sociedad urbana preocupada por el cuerpo y a la vez interesada por la energía y el medio ambiente.
@mcimino acabáis de lanzar la iniciativa “Big Bang”, nos puedes explicar de que se trata y cual es vuestro objetivo?
@anamariallopis El objetivo del Big Bang Challenge es poder hacer realidad un proyecto nuevo cuya idea original se haya puesto en ideas4all.com y que gane el concurso. Le damos al ganador/emprendedor sus primeros 25.000 $ para ponerlo en marcha. Pero la metáfora del comienzo y de la expansión continua del Universo alude a que nosotros como start-up hacemos el esfuerzo de comenzar la expansión de este universo de materializar las ideas. Pretendemos que las empresas e Instituciones se animen y apoyen sucesivos concurso de este Big Bang en expansión. Invitamos a todos a participar en este gran reto.
@mcimino y de la Ana María cuando las luces se apagan, que nos puedes explicar?
@anamariallopis Cuando se apagan las luces agradezco el tener la familia, los amigos y colaboradores que tengo y sueño que se puede conseguir la democratización de las ideas dentro y fuera de las organizaciones, un mundo mejor y en paz, y un Gran museo de arte Iberoamericano en España.
@mcimino Cual es el consejo que darías a un joven que acaba su carrera y se incorpora al mercado laboral?
@anamariallopis Que siempre hay alguien que te gana en algún campo, que no mires a otros que te mires a ti y te preguntes ¿estoy haciéndolo lo mejor que yo puedo hacerlo?, si esta es tu máxima y la respuesta es sí, los demás lo notaran y triunfaras allí donde te lo propongas. Y que estés preparado para atajar las oportunidades que se te presenten porque “el azar solo favorece a la mente preparada “como decían el matemático Pascal y el biólogo Pasteur.
@mcimino cual es la importancia de las redes sociales? A nivel personal y profesional, crees que ha nacido un “universo paralelo”?
Erase una vez el «Aptrix»
Fiel a su política de adquisiciones de productos , IBM adquirió en julio de 2003 la empresa australiana Presence Online , fabricante de un gestor de contenidos web muy famoso entre los usuarios de Lotus por ser uno de los pocos productos de gestión de contenidos web en plataforma Domino: el Aptrix
Este “movimiento” por parte de IBM iba destinado a llenar el vacío de una plataforma capaz de llenar de contenidos al producto estrella de IBM “WebSphere Portal” que hasta la fecha estaba “muy bien dotado” de componentes de colaboración (Lotus) y de gestión de documentos en el sentido más general (DB2 Content Manager) pero que a nivel de gestión y publicación de contenidos para la web utilizaba una solución muy rígida y compleja: WebSphere Content Publisher.
La adquisición de Aptrix y la presentación de la versión Java por parte de IBM, reafirmaba al fabricante de software americano como la solución más completa para el despliegue de portales empresariales horizontales (multiobjetivo). Infraestructura de portal robusta y escalable, componentes de colaboración integrados, gestión de contenidos y documentos y ahora gestión de contenidos web muy potente y fácil de utilizar.
Hoy en día, con su versión 6.1 IBM Workplace Web Content Management es un producto muy robusto y completo capaz de “plantar cara” a los mejores productos históricos de gestión del contenido para la web.
¿Como funciona?
La filosofía del producto es muy simple: todo se basa en la separación de la “capa de visualización” de la “capa de contenido”.
Este concepto es clave para entender el valor del producto; si separamos claramente el contenido de la manera de presentarlo será fácil imaginar que la misma “pieza” de contenido se pueda presentar en formatos diferentes y en canales diferentes, como por ejemplo distintas áreas de un portal corporativo personalizadas en base a las preferencias del usuario, en formato PDF para la impresión, descargada en un PDA, etc..
El contenido será el mismo pero la manera de presentarlo se podrá adaptar fácilmente a las necesidades y al contexto en el que se presenta.
Esta separación también está pensada para garantizar que el contenido se presente de manera coherente al “look and feel” del continente (- o contenedor – páginas webs diferentes, PDF, PDA, etc..) sin que lo editores puedan o necesiten adaptarlo estéticamente.
Otras características:
- Lógica basada en componentes reutilizables
- Capa de visualización totalmente programable en HTML, Javascript, FLASH
- Edición en línea de los contenidos
- Personalización de las plantillas de edición
- Multi-idoma
- Gestión categorías, taxonomías
- Gestión simbólica de los enlaces a los objetos
- Capacidad de integración de portles y servlets en las plantillas de contenidos
Por otra parte, WCM dispone de todas las herramientas para gestionar la publicación del contenido (edición, seguridad de accesos, workflow de publicación, publicación y caducidad automática de contenido, etc..) y permite la sindicación y suscrición entre servidores de contendido para gestionar entornos complejos o departamentales.
Clustering, integración con distintas bases de datos (DB2, Oracle, SQL Server) y gestores documentales (Filenet, Content Manager).
En definitiva es un producto completo, no complejo y muy equilibrado en cuanto a precio / prestaciones.
Si queréis curiosear, aquí van unas URL de portales construidos con Aptrix, perdón WCM!